
La carie dentale è un processo di distruzione dei tessuti del dente, che parte dallo strato più superficiale, lo smalto, e può progredire fino agli strati più profondi, come la dentina.
Il deterioramento dei tessuti del dente è causato dagli acidi prodotti dai batteri presenti nella placca dentale. La placca è una pellicola biancastra che ricopre i denti, costituita dall’accumulo di batteri, rimovibile tramite accurate manovre di igiene orale come l’utilizzo costante di spazzolino e filo interdentale. Le pratiche più corrette per ottenere la sua completa rimozione possono esserti spiegate dal tuo dentista/igienista di fiducia durante una seduta di igiene professionale.
Quando non si effettua una corretta igiene dentale gli acidi della placca iniziano ad erodere lo smalto del dente provocando l’insorgere delle carie, macchie scure non definite che possono interessare la parte superiore del dente o la superficie interprossimale (tra un dente e l’altro). Si possono identificare cinque gruppi di carie sulla base del grado di penetrazione: iniziale, superficiale, profonda, penetrante, perforante. Nella prima fase la carie non dà nessun fastidio, è asintomatica, ed inizia a manifestarsi in un secondo momento con dolore aspecifico ai denti e/o ipersensibilità al freddo o al caldo.
La sua diagnosi si basa su un’accurata ispezione, se necessario associata all’esecuzione di radiografie, che il tuo dentista di fiducia esegue nel corso di una prima visita o di una visita di controllo.
Per prevenire l’insorgenza delle carie è importante:
Una carie, se non trattata, può ingrandirsi fino a raggiungere la polpa dentaria: in questo caso il dente è salvabile tramite una cura endodontica (anche conosciuta come devitalizzazione). Se invece il decorso della carie continua fino a interessare la radice del dente, il dente non sarà più trattabile e purtroppo perso.
È importante promuovere i fattori di protezione dalla carie, informando tutti i pazienti.